Suggerimenti Instagram: le lezioni che ho imparato dal mio primo anno su Instagram
Ho da poco festeggiato il traguardo di un anno “lavorativo” su Instagram e se mi guardo indietro vedo chiaramente tutto il percorso fatto che è andato per prove ed errori, come sempre accade lato marketing. Se stai cercando suggerimenti Instagram per il tuo lavoro, allora ti consiglio di leggere questo articolo perché ti parlo degli errori e delle lezioni che ho imparato , e potrebbero esserti d’aiuto.
La mia storia su Instagram si è incentrata fortemente con la storia dei miei servizi, la loro e la mia evoluzione.
Nei prossimi paragrafi vi racconterò cosa è andato bene e cosa invece, col senno di poi, non rifarei.
Suggerimenti Instagram: quali errori ho commesso
Avventurarsi su Instagram ha significato per me navigare tra esperimenti e incertezze, dalla scelta dei contenuti guidata più dall’istinto che da una strategia definita, alla lotta con le vanity metrics che inizialmente minavano il mio morale. La mia narrazione, inizialmente incerta e poco personale, ha lentamente trovato la sua strada grazie all’aiuto di professionisti, insegnandomi l’importanza dell’autenticità e della connessione personale nel personal branding. Questo percorso, sebbene costellato di errori, è stato fondamentale per la mia crescita e comprensione su come navigare efficacemente nel mondo di Instagram.
- I contenuti: inizialmente non sapevo bene cosa comunicare e andavo molto “a sentimento”. Ho lanciato delle rubriche (poi sospese) cercando di capire quali potessero essere gli interessi del mio pubblico, con risultati più o meno buoni. Ad esempio, i miei libri di marketing preferiti, i film o il significato di astruse parole tecniche come call to action o engagement. Ho preparato anche un freebie dedicato allo strumento Google My Business, per ampliare la mia rete di followers. Senza grandi risultati. Questo perché non avevo ancora fatto un’analisi approfondita della mia nicchia.
- Vanity Metrics: all’inizio mi facevo facilmente deprimere dai numeri che non crescevano. Avevo avuto in passato un’esperienza con un altro profilo che aveva avuto una crescita vertiginosa in pochissimo tempo e cercavo di replicare l’esperienza. Non importava quanti messaggi privati o contatti ricevevo, il numero di followers mi sembrava sempre troppo basso. Soltanto in un secondo momento ho capito quanto grande fosse quest’errore.
- Le storie: erano del tutto scollegate e seguivano gli interessi del momento o quello che mi veniva in mente di dire in quel momento, senza avere né capo né coda.
- La mia vita: lasciavo trasparire poco degli aspetti personali, nella mia narrazione. Anzi, dovrei usare il verso al presente perché è una tendenza che ho ancora. Nel tempo mi sono affidata ad alcune professioniste che mi hanno aiutata molto in questo. Per quanto non desideri raccontare i fatti miei sui social, soprattutto su un profilo lavorativo, devo infatti ammettere che un certo livello di racconto personale trasmette autenticità e aiuta la connessione con chi è all’ascolto. Si tratta di personal brand anche questo, in fondo.
- Costanza: all’inizio ho fatto davvero fatica a mantenerla. Spesso non sapevo cosa raccontare o cosa pubblicare, mi sembrava di non avere nulla di interessante da raccontare o non riuscivo a produrre i contenuti in tempo per le scadenze che mi ero prefissata, entrando in una ruota del criceto fatta di delusione e corsa inutile contro il tempo.
Cosa è andato bene
Dare suggerimenti su Instagram significa annotare anche le cose positive accadute, ecco quindi che per esperienza, ho constatato quanto siano ancora fondamentali l’autenticità e le relazioni.
- Collaborazioni: fin da subito ho cercato di costruire rapporti sinceri, scambiando opinioni e chiacchierando con le persone con le quali entravo in contatto. Questo mi ha molto aiutato anche ad affrontare le giornate in “solitudine” che questo tipo di lavoro porta. Ho partecipato ad alcuni post interattivi che mi hanno aiutato moltissimo a conoscere libere professioniste come me. Con alcune di loro ho preparato e pubblicato una serie di post in collaborazione (grazie Silvia e Francesca), che sono stati davvero una bella e divertente attività.
- Dirette: dall’esperienza delle collaborazioni è nata, quasi per caso, la mia rubrica di più grande successo “Patatine, spritz e marketing” che al momento in cui sto scrivendo è già arrivata alla sua seconda edizione e che ha coinvolto finora 15 professionisti. Si tratta di live di circa mezz’ora durante le quali “chiacchiero” con una professionista affine su una determinata tematica permettendoci così di raggiungere entrambe il pubblico abituale dell’altra. E’ un appuntamento che amo moltissimo e spero durerà ancora a lungo.
- Interazione: fin da subito ho cercato il più possibile di visitare spesso i profili delle persone che seguo, per interagire con i loro contenuti, dando un parere sincero quando attirano il mio interesse (anzi se cerchi relazioni e autenticità mi trovi proprio su Instagram: @lucialos )
Cosa ho imparato
Tra tutti i suggerimenti Instagram che potrei darti, questo è di gran lunga tra i più importanti: annota tutto ciò che impari durante la tua permanenza sui social. La pratica di tenere traccia dei successi, delle sfide e delle soluzioni non solo ti aiuta a ricordare ciò che funziona, ma diventa anche una risorsa preziosa per migliorare continuamente le tue abilità e le tue performance.
Ecco dunque cosa ho imparato:
- a costruirmi un piano editoriale sensato e sostenibile adatto sia ai miei obiettivi di comunicazione, sia ai miei obiettivi di vendita. Sono presente in maniera più costante e tratto gli argomenti più di interesse della mia nicchia di pubblico con focus più o meno lunghi e particolareggiati;
- ad avere una gestione delle storie non ottimale ma senza dubbio migliore;
- ho pubblicato un numero maggiore dei fatidici reels, inserendo anche una rubrica comica che trasmette un po’ della mia personalità ironica;
- ho iniziato a collegare con i post gli articoli del blog, come questo, attuando una strategia di repurposing che mi aiuta ad alleggerire molto il carico di produzione dei contenuti;
e il profilo ha cominciato a crescere ottenendo l’attenzione del mio pubblico di riferimento.
Va detto che con Instagram non bisogna mai adagiarsi sugli allori, i cambiamenti sono sempre dietro l’angolo, più o meno grandi. Ad esempio ho deciso di non sbarcare su Threads, semplicemente non me ne sono interessata.
La pubblicità: le Ads di Instagram
Non ha senso parlare di suggerimenti Instagram senza parlare della pubblicità su Meta. Nel 2023 ho fatto alcune esperienze con post sponsorizzati che mi hanno portato dei buonissimi risultati, seppure non siano la modalità migliore di fare pubblicità. Nel 2024 ho deciso di affidarmi a un’esperta che potenzia la mia strategia organica con campagne mirate e studiate per obiettivi specifici. Perché? perché non sempre possiamo gestire tutto in autonomia e su alcune task, perlomeno in certi momenti, è più fruttuoso investire in professioniste o professionisti.
Com’è andato quest’anno su Instagram
Grazie a Instagram ho anche ottenuto le mie prime vendite, riuscendo ad andare sold-out con le mie consulenze quando avevo ancora pochissimi followers.
Se devo tirare le fila direi però che quello che mi ha dato Instagram in questo anno passato è stata soprattutto la possibilità di conoscere libere professioniste come me, che mi hanno fatta sentire meno sola e con le quali ho condiviso gioie e dolori di questo lavoro. E questo è un desiderio che porto anche nel 2024.